AUTORE: Àngels Codina
4 agosto 2016
Fu una donna vittoriana la prima programmatrice della storia
Non viveva nella Silicon Valley, ma nell’Inghilterra vittoriana. Il 10 dicembre scorso avrebbe compiuto 200 anni. Sconosciuta ai più, Ada Lovelace è la capostipite delle donne che si sono dedicate alla scienza, alla tecnologia, all’ingegneria e alla matematica.
Per rivendicare il ruolo delle scienziate nella storia e per incentivare le giovani donne a dedicarsi alla scienza, dal 2009 si celebra, ogni 13 ottobre, la Giornata di Ada Lovelace.
Ma, oltre ad essere la prima programmatrice della storia, chi era Ada Lovelace?
Augusta Ada Byron, questo il suo nome di battesimo, Ada Lovelace è stata l’unica figlia legittima del poeta Lord Byron. I suoi genitori si separarono appena un mese dopo la sua nascita, a causa delle continue infedeltà di Byron, che aveva fama di libertino.
Indispettita con l’ex-marito, la madre di Ada la volle allontanare da tutto quello che avesse a che fare con la vita eccentrica del poeta, e si impegnò a coltivare l’interesse che la bambina mostrava per la scienza e la matematica.
I risultati non si fecero attendere. A diciotto anni Lovelace conobbe il matematico Charles Babbage, che rimase impressionato dalle capacità intellettuali ed analitiche della ragazza, che denominò “l’incantatrice di numeri”.
Charles Babbage stava lavorando proprio in quel periodo al disegno della Macchina Analitica, un calcolatore moderno di uso generale. Il contributo di Lovelace al progetto fu la traduzione di un articolo dall’italiano all’inglese, che arricchì enormemente con alcune approssimazioni a programmi informatici e con suggerimenti su possibili usi della macchina.
Le note di Lovelace furono imprescindibili per il lavoro di Alan Turing, che elaborò, negli anni ‘40, i primi computer moderni.